Si tratta della triste conseguenza di internet disponibile alla massa:

l’informazione cattiva caccia quella buona, in una progressione impressionante e per tutte le materie e argomenti.

Se è ormai consolidato il fenomeno per le notizie di cronaca o politica, meno noto è il fenomeno in ambito consulenziale, in particolare di quello fiscale. Perchè accade questo ? Come riporta il quotidiano Italia Oggi, “perché è più allettante, facile, divertente, meno impegnativa e apparentemente più economica: l’utente medio spesso non ha la capacità di distinguere un consulente serio da chi fa l’eterno gioco del gatto e della volpe, fino a quando non ci si sbatte il muso. Purtroppo però, in materia tributaria ci vogliono anni prima di dover affrontare le conseguenze degli errori commessi e questo ne aggrava le conseguenze. I tempi del fisco sono molto lunghi, ma il momento del redde rationem arriva sempre (o quasi). E allora sono dolori“.

Ecco, quindi, che internet riesca a dare voce e moltiplicare sedicenti esperti tributari che pretendono di spiegare come pagare meno tasse, ma non come evitare i danni successivi.

Una guida dal titolo “Non è tutto oro quel che luccica redatta da illustri commercialisti nazionali, illustra come tutti i consigli di tali soggetti non sono affidabili. Di seguito, invece, una tabella redatta da Italia Oggi e a questo link il comunicato stampa dell’Associazione Nazionale Commercialisti, congiuntamente ad altre sigle.

Buona lettura !!!