Continuiamo la pubblicazione degli estratti, ed i collegament diretti, degli articoli che il Dott.Rag.Mirco Comparini (Amministratore della Professional Group srl e Responsabile della Divisione Franchising Analysis) ha scritto e pubblicato dal 2013 al 2017 all’interno del suo blog “Franchising, Partenariato, Affiliazioni & Co. – Sapere aude !!!“.

Per quanto riguarda le motivazioni che hanno determinato l’iniziativa di pubblicare gli interventi, anche se è stata scongiurata la chiusura del blog da parte dell’interessato, rinviamo comunque a questa pagina invitando chi legge a non esitare a trasmettere feed back.

Buona lettura !

#Franchising in #forma, solo se #informa ! – 09.02.2016

Ancora una conferma alla (spesso) mia isolata tesi di fornire informazioni “ufficialmente scritte” da parte del franchisor al franchisee

Professionalmente è da quasi 20 anni che, nel fornire consulenza sulle modalità di assolvimento agli obblighi imposti dall’art.4 della Legge n.129/2004(legge sul franchising), indico la necessità della forma scritta e documentalmente strutturata, cioè, un vero e proprio “plico” contenente le informazioni obbligatorie previste dalla normativa, ma anche informazioni rese nel tempo obbligatorie anche da altri provvedimenti (esempio, AGCM), ma anche utili alla trasparenza. Si tratta di una “tesi” non spesso gradita da chi vuol “fare franchising” e spesso assecondata da molti consulenti che puntano più al proprio compenso che alla tutela del cliente (ma questo è, ormai, argomento inflazionato). Burocrazia, per molti, la migliore forma per contestare e contrastare il “Documento di Informazione Precontrattuale” è la più famosa “parola scudo” presente nel nostro vocabolario, ormai la panacea di tutti i soggetti catalogabili negli “anti” (anti-tutto).
Sull’informazione precontrattuale ho già avuto modo di intervenire anche con confronti con altre nazioni (“Quando una legge fa la differenza (seconda parte)” e ““NazionalFranchising”: leggere attentamente il foglietto illustrativo“. Nel franchising, pertanto, senza particolari esitazioni nel dichiarare ciò, è un argomento che è ed è stato affrontato spesso con superficialità, sia da aziende, sia da organizzazioni, operanti nel settore, salvo poi notare i vari “risvegli” quando arrivano sentenze o provvedimenti.
Con una Sentenza della Corte di Appello del 27.01.2016, l’argomento torna di attualità, dopo un 2014 molto “proficuo” al riguardo.

POTETE PROSEGUIRE LA LETTURA A QUESTA PAGINA